“Legittimare l’imposizione di una vaccinazione sperimentale con coercizione e ricatto, rappresenta un pericoloso precedente. Il green pass è un escamotage che lo Stato sta trovando per scaricare di nuovo sugli individui le proprie responsabilità. Si ricattano le persone con un documento che le metterà all’angolo per poter accedere a molte attività al chiuso. Opporsi a questo ricatto non solo è giusto, è necessario”.
È solo questione di tempo, la base teorica e il manifesto programmatico sono pronti, sono stati elaborati sulla rete in questi ultimi mesi. Ora per gli anarco-insurrezionalisti è il tempo di farsi sentire. Sempre che l’attività di repressione e prevenzione di questi ultimi anni non li abbia messi in difficoltà dal punto di vista operativo. Le campagne contro l’Unione europea, contro la repressione, le carceri, potrebbero ben presto fare posto a un’offensiva contro il vaccino e le case farmaceutiche. E contro il green pass.
“È la prima volta che vaccini basati sulla tecnologia Rna messaggero vengono sperimentati e non ci sono garanzie sul comportamento a lungo termine. Già solo questo dovrebbe bastare nel considerare qualsiasi obbligo, ricatto o pressione moralmente sbagliato. Per questa campagna vaccinale il dubbio non è ammesso. La medicina, intesa nella sua applicazione tecnico-farmacologica, si erge a scienza esatta rinnegando le stesse basi filosofiche che la animano”.
Il timore di questi ultimi giorni era quello che avremmo potuto assistere a qualche iniziativa clamorosa del fronte “no vax” in occasione del G20 sulla salute, fissato per il 5 e 6 settembre al Campidoglio, a Roma. Perché l’appuntamento internazionale avrebbe potuto sollecitare iniziative di protesta, richiamando l’attenzione mediatica a livello mondiale. Un’opportunità per farsi sentire, vedere. Ma le misure di sicurezza e le attività di intelligence hanno ottenuto un risultato positivo, quello di neutralizzare ogni manifestazione violenta di protesta. Gli analisti e gli esperti dell’anti-terrorismo continuano a “monitorare” tutto quello che sulla rete e nella realtà si muove. Stando a informazioni in nostro possesso: “Forza nuova si mobilita nelle piazze per il momento solo a Roma. CasaPound, antagonisti e anarco-insurrezionalisti per il momento sono defilati. La piazza è animata da cittadini esauriti da mesi di lockdown, da sette e gruppi da sempre contro ogni progresso della ingegneria biotecnica”.
È dunque sulla rete che prendono vita i dibattiti, le discussioni, le elaborazioni sulla campagna contro i vaccini. Già nell’aprile del 2020, gli anarchici di Cosenza pubblicarono sul sito della “galassia antiautoritaria”, “Round Robin”, il loro contributo “Non li ucciderà il virus”: “Non affidiamo ai padroni e ai politicanti la nostra vita. Lo Stato fa il suo lavoro, sta a noi anarchici rivoluzionari farlo stancare, esaurire, azzopparlo in qualunque veste esso si presenti”.
Negli anni Settanta, i commercianti venivano bollati dalle sigle del movimento come “antirivoluzionari”, adesso, a proposito di lockdown e locazioni commerciali, gli anarchici propongono come rimedio la riduzione del canone di affitto.
Il 9 agosto scorso viene pubblicato sullo stesso sito un contributo teorico molto impegnativo: “Come autogestirci e autotutelarci dal virus oltre la burocrazia statale?”. “Legittimare l’imposizione di una vaccinazione sperimentale con coercizione e ricatto rappresenta un pericoloso precedente”. Ma gli autori del manifesto programmatico non possono negare l’evidenza: “È vero che la vaccinazione risulta efficace nell’abbassare i ricoveri e le morti, ma è anche vero che ha spinto molti a non tenere nessuna precauzione circa le reazioni avverse anche gravi che potevano essere evitate”. Si arrampicano sugli specchi, insomma.
Colpisce questa arretratezza culturale del fronte libertario. Chi ai tempi del G8 di Genova (luglio 2001) fu il portavoce dei no-global, Vittorio Agnoletto, oggi è il portavoce italiano della campagna europea “Diritto alla cura”. “4.517.000 morti di Covid a oggi nel mondo, mentre soltanto l’1,3% dei paesi in via di sviluppo ha ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre soltanto il 23,9% della popolazione mondiale ha completato il ciclo di vaccinazione. Il ministro della Salute Roberto Speranza – ha dichiarato Vittorio Agnoletto alla vigilia del G20 sulla salute – si faccia interprete della necessità di sospendere temporaneamente i brevetti sui vaccini, per arginare la pandemia a livello mondiale, prima che sia troppo tardi”.
I “moderati” anarchici viaggiano in altri mondi: “Se da una parte è emersa una tendenza diffusa a esasperare gli aspetti allarmistico-dispotici legati alla pandemia senza il minimo discernimento, dall’altra si è evidenziata invece una generalizzata minimizzazione degli effetti drammatici dei cambiamenti che stiamo vivendo, che riflette un attendismo che non rassicura”. Gli estensori del documento si pongono il problema di ritrovarsi come compagni di battaglia le destre variegate. E quindi devono prenderne le distanze: “Stato, destre e padroni stanno cavalcando la pandemia riducendo le complessità e le relazioni tra le diverse oppressioni per separarle, renderle inoffensive, manipolabili e sfruttabili ai fini produttivo-capitalistici”.
Gli anarchici prendono atto del fallimento dello Stato sociale: “Di quel sistema sanitario tanto celebrato come eredità delle lotte, delle agitazioni, dei movimenti degli anni Settanta rimane poco o niente, un’azienda tra le aziende annientata dalle violente privatizzazioni, mentre aumenta il potere delle industrie farmaceutiche. E siamo intimamente convinti che in un sistema che genera morte, malattie, diseguaglianze e alienazione come il capitalismo, una malattia non sia solo una etichetta diagnostica, ma sia frutto di interazioni e connessioni tra cultura, società, umanità e ambiente”.