L’opera è stata bloccata. Il progetto della società Fiumicino waterfront srl, in gran parte partecipata del gruppo Royal Caribbean, per un costo complessivo di circa 440 milioni di euro è in stand by a causa delle troppe criticità rilevate e denunciate dalle oltre trenta associazioni di residenti che contestano da mesi il progetto del megaporto. Prime tra tutte, le infrastrutture inadeguate, i fondali bassi e limacciosi nella zona del cosiddetto “porto della Concordia” di Fiumicino Isola Sacra e inoltre la vicinanza con l’aeroporto internazionale che non consente un traffico marino con altezze superiori ai quarantotto metri. L’appello – promosso inizialmente da un piccolo gruppo di studiosi e intellettuali – è stato firmato da oltre mille persone e rimane attivo sulla piattaforma, mentre sono state tante le associazioni che si sono mobilitate. Abbiamo fatto il punto con Enzo Scandurra.
Allora, professore, in vista del Giubileo del prossimo anno crescono le tensioni per le scelte del Comune di Roma. Tra le questioni calde, oltre al termovalorizzatore, al traffico e al ciclo dei rifiuti, rimane in piedi il progetto per il megaporto turistico a Fiumicino che dovrebbe ospitare anche le grandi navi da crociera. Contro il progetto si è sviluppato un vasto movimento di protesta. A che punto siamo?
Alla data del 14 febbraio c’erano 2222 richieste di integrazioni e correzioni elencate dalla Commissione di Via (Valutazione di impatto ambientale) del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, e sette pagine fitte di criticità e relative soluzioni da parte del ministero della Cultura. E alla Società sono stati dati solo venti giorni per rispondere, un lasso di tempo troppo stretto. Il secondo filone dei rilievi del ministero della Cultura era che “il progetto risulta gravemente carente in termini di connessioni visive e funzionali con il comparto paesaggistico in cui si inserisce”. Allo stato attuale, quindi, il progetto è sospeso per sei mesi, in attesa di un nuovo progetto che accolga le obiezioni formulate.
Si può immaginare un compromesso? Una trattativa? O se ne uscirà con un solo vincitore, un regalo dell’amministrazione al privato?
È probabile che la società ritenti di presentare di nuovo il progetto passati i sei mesi; bisogna stare in guardia, anche se per il momento la battaglia sembra vinta.
Il tema delle grandi navi e in generale la gestione delle risorse per il Giubileo e il Pnrr pare stia scompaginando anche i fronti. I comitati (che in genere fanno riferimento alla sinistra) si oppongono, ma sono i partiti della destra (opposizione al Comune) che attaccano Gualtieri. Una scena analoga a quella della lotta contro il termovalorizzatore/inceneritore. Come se ne esce?
Se ne può uscire solo con una grande mobilitazione di massa. Sul progetto del nuovo porto crocieristico si è anche lanciata una petizione tramite “change.org” che, allo stato attuale, ha raccolto più di mille firme. Ma non dobbiamo neppure fermarci a facili rappresentazioni. A sinistra c’è infatti una parte del Pd favorevole al progetto, e una parte che è contraria. Faccio un solo esempio: l’ex sindaco di Fiumicino è quello che aveva lanciato il progetto, poi arrivato a Gualtieri…
Più in generale, in quanto studioso di urbanistica e dinamiche delle trasformazioni delle città, come vedi la fase attuale della capitale? Il Giubileo è un’occasione o una nuova trappola?
Sta per uscire un mio libro (a marzo), Roma o l’impossibile modernità (edito da DeriveApprodi), che è la raccolta dei miei articoli su Roma pubblicati su “il manifesto”nel giro di dieci anni, dal 2013 al 2023. Ebbene, nonostante l’avvicendarsi di diversi sindaci della capitale in questo periodo, possiamo dire che il partito vincitore è stato purtroppo finora sempre quello dei padroni del mattone, faccendieri, immobiliaristi. Anche il nuovo Giubileo non sarà una grande occasione per i cittadini romani, meno che mai per quelli delle periferie. Si risolverà nei soliti modi: aumento degli affitti, turistificazione selvaggia. A proposito, abbiamo visto anche il progetto del presidente della Regione, Rocca, di trasformare cantine e piani terra in abitazioni. Un vero scandalo!
Colleghi urbanisti, architetti ed esperti di città hanno parlato del Pnrr come di “un piano senza piano”. Condividi quest’analisi e quale Piano sarebbe necessario per il futuro di Roma?
Per Roma ci vorrebbe un progetto della città, una visione generale e non interventi singoli o continui consumi di suolo. Lo sappiamo da anni: i problemi romani sono sempre gli stessi: raccolta dei rifiuti, mobilità privata, degrado, periferie, ecc.
Il problema del termovalorizzatore e in generale la questione del ciclo di smaltimento dei rifiuti hanno posto di nuovo l’antica contrapposizione tra difesa dell’ambiente e modernizzazione. Si può immaginare un superamento di questa contrapposizione anche attraverso i conflitti? Quale deve essere il ruolo della politica?
Un bruciatore (così andrebbe chiamato il termovalorizzatore) può essere utile solo alla fine del ciclo di raccolta dei rifiuti. Messo (come succederebbe a Roma) all’inizio della raccolta, impedirà che si faccia un vero riciclo. La politica dovrebbe avere uno sguardo più lungo e non ricercare solo soluzioni effimere per estorcere il consenso. Quanto alla modernizzazione, attenzione. C’è sempre una rincorsa a imitare modelli alla moda (Dubai, Milano, Barcellona); Roma non ha bisogno di questo tipo di modernizzazione, basterebbe considerare il suo grande patrimonio storico-archeologico-ambientale, per esempio attraverso il progetto dei Fori sempre evocato tante volte, ma mai realizzato. Nicolini non ha tentato di modernizzare Roma, ha lavorato (in modo eccellente) con i materiali che aveva e ha realizzato un sogno quando Roma era ancora in preda alla paura del terrorismo. Un esempio che nessuno ha mai tentato di imitare.
Quali saranno le prossime tappe del movimento contro le grandi navi a Fiumicino?
Bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica, poiché si tratta di un progetto scandaloso e assolutamente inutile, oltreché concorrenziale con il porto di Civitavecchia. La zona dove dovrebbe essere realizzato il progetto è una zona con altissime qualità ambientali e storico-culturali, che sarebbero completamente stravolte.