Dal terzo congresso di Sinistra italiana, svoltosi a Perugia dal 24 al 26 novembre (il primo fondativo si tenne a Rimini nel febbraio 2017 e il successivo da remoto, causa Covid, nel gennaio 2021), non è uscito sostanzialmente nulla di nuovo, considerando che il ritorno di Nichi Vendola alla politica attiva con la sua nomina a presidente del partito, e una probabile candidatura alle elezioni europee del prossimo giugno, non può essere considerata esattamente una novità. Nicola Fratoianni è stato rieletto all’unanimità segretario – c’è stato un solo astenuto –, e con lui è stato confermato il sostegno alla politica di opposizione al governo di Giorgia Meloni insieme con il Partito democratico di Elly Schlein, con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, con i verdi di Angelo Bonelli – con i quali, com’è noto, Sinistra italiana ha stretto un’alleanza nelle politiche dello scorso anno – e infine con +Europa di Riccardo Magi.
“Battere questa destra è possibile e necessario – ha detto il segretario, che sarebbe stato individuato come possibile federatore delle forze alternative alla destra –, ci candidiamo a essere parte di un governo alternativo del Paese, vogliamo governare, vogliamo andare al governo non per i ministri ma per trasformare il Paese. Abbiamo delle idee – ha aggiunto Fratoianni – e pensiamo che sia possibile e necessario, le idee nostre sono più forti del buio”. Non sono mancati attacchi alla ministra Roccella, la quale ha denunciato la presenza di poche bandiere palestinesi nel tentativo di sminuire il successo della grande manifestazione di sabato 25 novembre contro il patriarcato e i femminicidi.
Detto questo, che cosa si muove intorno all’Alleanza verdi-sinistra che, al pari di altre liste, dovrà superare lo sciagurato sbarramento del 4% voluto nel 2009 dalle destre, dall’Italia dei valori di Di Pietro, e dal Pd di Veltroni, impedendo così sia a Sel (Sinistra ecologia e libertà) sia a Rifondazione comunista di entrare nel parlamento europeo? Iniziamo da coloro che potrebbero e – aggiungiamo – dovrebbero essere interlocutori naturali dell’Alleanza verdi-sinistra, cioè quella Rete alternativa comune, un nuovo movimento di sinistra che lo scorso mese ha tenuto un’assemblea a Napoli, e che è riuscita a mettere in collegamento realtà di Roma, Cagliari, Milano, Genova e Riace (in quest’ultimo caso grazie al rinnovato protagonismo dell’ex sindaco del piccolo paese calabrese, Mimmo Lucano, dopo l’assoluzione dai gravi reati che gli erano stati ingiustamente contestati). Una rete politica e sociale composta da uomini e donne che non vogliono restare alla finestra. Una realtà che apprezza gli sforzi di Elly Schlein di trasformare il Pd in qualcosa “di sinistra” con la quale dialogare, così come, a maggior ragione, l’Alleanza verdi-sinistra, prima naturale interlocutrice di questo ennesimo tentativo di costruire qualcosa di nuovo a sinistra. Tra i protagonisti di questa piccola galassia, ci sono persone con ruoli e storie diverse: da Amedeo Ciaccheri, giovane presidente del Municipio VIII di Roma, all’ex sindaco di Cagliari Massimo Zedda; da Francesca Ghirra, cagliaritana, deputata eletta nelle liste di verdi-sinistra, a Rosario Andreozzi, ex capogruppo a Napoli nell’era De Magistris della lista DeMa. Non manca una interlocuzione con l’europarlamentare Massimiliano Smeriglio, possibile candidato nelle liste dell’Alleanza verdi-sinistra, e appunto con Mimmo Lucano.
Come questo percorso potrà tradursi in vista delle elezioni europee non è ancora chiaro. Alcuni di questi protagonisti resteranno legati al proprio impegno sociale e istituzionale. Altri, però, non potranno non pensare all’appuntamento elettorale di giugno, proprio nelle liste di Fratoianni e Bonelli.
Distanti da questi due universi, la creatura del giornalista ed ex conduttore televisivo Michele Santoro, alla quale ha aderito anche il cattolico Raniero La Valle. Iniziativa che si coniuga con l’esperienza di “Europa a sinistra”, una realtà transnazionale che aderisce, come previsto dallo statuto, al Partito della sinistra europea, e che in Italia riunisce un centinaio di persone. Un’operazione che sarebbe sostenuta da Rifondazione comunista e da Potere al popolo, che accusano i verdi e Sinistra italiana – per la verità senza troppi argomenti vista la scelta limpidamente pacifista delle due forze politiche – di essere troppo tiepidi nei riguardi della questione delle armi all’Ucraina. Agli appuntamenti dei mesi scorsi (organizzati da Santoro, La Valle e dall’ex di Sinistra italiana, Claudio Grassi, al teatro dell’Affratellamento di Firenze e al Ghione di Roma) hanno partecipato gli esponenti più in vista dell’universo pacifista, come Alex Zanotelli, Luisa Morgantini, Moni Ovadia, il giurista Domenico Gallo, la filosofa Maria Luisa Boccia, Pasqualina Napoletano, Ida Dominijanni e altri.
Lo scenario che si sta concretizzando – a sinistra del Pd, in vista delle europee – è al solito frammentato e poco definito. Registriamo la scarsa attrattività dell’Alleanza verdi-sinistra nei confronti delle personalità che abbiamo citato, evidentemente in disaccordo con il filo che Bonelli e Fratoianni stanno intrecciando con il resto delle forze di opposizione. Ma anche in questo caso nulla di nuovo sotto il sole. Settarismi, personalismi, estremismi, moderatismi reali o presunti, prevalgono sulla logica di chi dovrebbe fare il massimo sforzo unitario, invece di pensare alla propria bottega con la quasi certezza di non portare a casa nulla.