Avremmo voluto dirvi semplicemente “buone ferie” e concederci una pausa estiva di quattro settimane. Ma in questo momento non è possibile. Incombe sulla Repubblica una campagna elettorale dagli esiti incerti e molto preoccupanti. A poche settimane dal voto, mentre scriviamo, non si sa ancora precisamente quali saranno i raggruppamenti che si presenteranno alle elezioni. Lo scopriremo nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Abbiamo perciò preso una decisione: “terzogiornale” ritornerà a pieno regime martedì 16 agosto. Ma da qui a lì ci riserviamo di intervenire, se e quando sarà il caso, con dei pezzi mirati su questa prima estate elettorale nella storia repubblicana. Intanto, come d’abitudine, i lettori troveranno ogni pomeriggio nel sito, dal lunedì al venerdì, alcuni dei nostri articoli già pubblicati negli scorsi mesi.
L’intenzione – nell’approssimarsi della data delle elezioni, il 25 settembre – è quella di offrire notizie, commenti, spunti di analisi per potersi orientare e fare una scelta consapevole. Certamente, anche in questa circostanza, pur con le differenze interne che contraddistinguono la nostra redazione e il nostro comitato editoriale, non ci esimeremo dal prendere delle posizioni. Si vedrà quali siano i dubbi e le perplessità circa il contrasto all’alleanza delle destre messo in campo da parte delle forze politiche “altre” rispetto a questa alleanza o, per meglio dire, rispetto a questo cartello elettorale. La legge vigente (che consideriamo sbagliata, avendo più volte manifestato una preferenza per una proporzionale pura, sia pure con uno sbarramento) spinge ad agglutinazioni pronte a disfarsi il giorno successivo alle elezioni. Inoltre, anche se il carattere maggioritario del sistema elettorale risulta fortemente accentuato dopo il recente taglio del numero dei parlamentari, la possibilità che ne venga fuori una sorta di pareggio è sempre presente. Con tutte le conseguenze possibili nel senso di nuovi esecutivi di “unità nazionale” o “larghe intese”. Seguiremo l’evolversi della campagna elettorale con un occhio sì ai sondaggi (al momento ancora non affidabili, in assenza di un quadro definitivo nella presentazione delle liste), ma soprattutto basandoci sul nostro autonomo giudizio politico riguardo alle prospettive che si andranno delineando.