I fronti sono diversi e articolati. Ribelli e odiatori si annidano nella rete e vanno fuori nelle piazze. Si muovono in una sorta di universo parallelo portando alta la bandiera della “libertà”, che nel loro caso significa negare le regole condivise di una comunità. A partire dai “no vax” e “no pass”, che stanno cementando un fronte trasversale sociale e politico.
È un mondo qualunquistico o della destra estrema che si ritrova nel web ma anche nella realtà. E alimenta il fuoco dell’oscurantismo: “Il vaccino anti-Covid è una terapia genica sperimentale che procurerà modifiche irreversibili al Dna delle persone”. Un mondo spesso pericoloso, suprematista, razzista ed eversivo. E fa proseliti. È una destra che va neutralizzata con la prevenzione e la repressione. Nei giorni scorsi la procura di Torino ha chiuso le indagini nei confronti di altri tre esponenti di Forza Nuova, indagati per apologia di fascismo.
Attenzione, anche quella destra che si richiama al fascismo e ha una forma di organizzazione sul territorio, si presenta nelle piazze come un braccio armato che si nutre di violenza. Come gli ultrà, come i disperati delle periferie, come quei giovani che mangiano palestre e violenza tutti i giorni. Un paradosso. Si richiamano al fascismo ma sono a-ideologici. Usano i “testi sacri” del nazismo e del fascismo, invece, quelli che si rintanano nella rete e si autoesaltano prima di affrontare la realtà, la piazza. Ma non rivendicano più le ideologie del secolo scorso neanche i figli o i nipoti di quel movimento operaio, sociale e politico, che segnò il Novecento, che alimentò la nascita di una sinistra socialista e comunista. Oggi sono le realtà del sindacalismo di base, dell’antagonismo sociale, dell’anarco-insurrezionalismo, a portare avanti forme di opposizione, talvolta violente e finanche terroristiche.
Mentre quel centrosinistra che affonda le radici nella cultura socialista e comunista, o nel cattolicesimo democratico del Novecento, sta consumando il suo declino come partiti organizzati, delegando ai sindacati e all’associazionismo il presidio dei territori. Non vedono, in molti, i rischi delle prossime settimane. A partire da domani, a Trieste, che si annuncia come un venerdì nero. Ventimila partecipanti sono attesi. Porto presidiato, palchetto in piazza dell’Unità d’Italia. Movimento plurale, quello che si ritroverà a Trieste, tra portuali e “no pass”.
E ci sono poi il 30 e 31 ottobre a Roma. È il G20 che si svolgerà alla Nuvola dell’Eur, dichiarata “zona rossa”, che può trasformarsi nell’alveare che richiama l’orso. Fino adesso, solo i sindacati di base e i gruppi antagonisti hanno dichiarato di voler manifestare.
A partire dagli scontri di Trieste “a urne aperte”, lunedì scorso, le forze di polizia non stanno più a guardare. Le manifestazioni non autorizzate verranno impedite?
L’impunità era arrivata al punto che il bracconiere della Lazio aveva pensato bene di poter fare il saluto fascista allo stadio Olimpico. E i neonazisti del web, che hanno dato vita all’“Ordine di Hagal”, credevano di poter rivendicare il negazionismo della Shoa senza conseguenze. Tre giorni fa, la procura di Napoli ha dato il via a ventisei perquisizioni contro questi nazisti che si addestravano militarmente e volevano realizzare azioni eclatanti e violente. C’è un clima che preoccupa quando il mondo virtuale della rete comincia a oltrepassare la porta spazio-temporale per presentarsi nel mondo reale. Gli odiatori del web si organizzano, cercano di canalizzare l’accumulo di rancore per creare il caos. Utilizzano ideologie condannate e sconfitte nel secolo scorso, ma pronte a essere ripresentate come se il passato potesse ritornare.
È un fiume di lava che attraversa il web e rischia di tracimare sulle nostre praterie e città. Evocano Hitler e il nazismo, il suprematismo e l’odio razziale. Un supermarket dell’odio e del rancore. L’Ordine di Hagal fa suoi gli ottantotto precetti del terrorista americano suprematista, David Lane: “L’integrazione forzata è un deliberato e maligno genocidio, in particolare per un popolo come quello della razza bianca. Che rappresenta attualmente una ridotta minoranza nel mondo”. Sono minuscole organizzazioni clandestine quelle che professano valori e ideologie naziste e fasciste che si aggregano utilizzando il web. E imparano presto l’arte della propaganda per fare proseliti. E cercano di crescere via via, tentano di fare il salto nel mondo reale. Loro, come le organizzazioni modello Forza Nuova e CasaPound, vanno combattute anche con la repressione giudiziaria.